Rito Ambrosiano

Lunedì - 18 Dicembre 2023

I Feria prenatalizia dell'Accolto

Prima Lettura

Rt 1, 1-14: 1 Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab. 2 Quest’uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono.  3 Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli.  4 Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. 5 Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito.  6 Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 7 Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8 Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9 Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare tranquillità in casa di un marito». E le baciò. Ma quelle scoppiarono a piangere 10 e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo».  11 Noemi insistette: «Tornate indietro, figlie mie! Perché dovreste venire con me? Ho forse ancora in grembo figli che potrebbero diventare vostri mariti? 12 Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi. Se anche pensassi di avere una speranza, prendessi marito questa notte e generassi pure dei figli, 13 vorreste voi aspettare che crescano e rinuncereste per questo a maritarvi? No, figlie mie; io sono molto più amareggiata di voi, poiché la mano del Signore è rivolta contro di me». 14 Di nuovo esse scoppiarono a piangere. Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei.  

Seconda Lettura

Est 1, 1: 1 Dopo queste cose, al tempo di Artaserse – quell’Artaserse che regnava dall’India sopra centoventisette province –, 1a Nel secondo anno di regno del grande re Artaserse, il giorno primo di Nisan, Mardocheo, figlio di Giàiro, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino, ebbe in sogno una visione. 1b Egli era un Giudeo che abitava nella città di Susa, un uomo ragguardevole, che prestava servizio alla corte del re 1c e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva deportato da Gerusalemme con Ieconia, re della Giudea.  1d Questo fu il suo sogno: ecco, grida e tumulto, tuoni e terremoto, sconvolgimenti sulla terra. 1e Ed ecco: due enormi draghi avanzarono, tutti e due pronti alla lotta, e risuonò potente il loro grido. 1f Al loro grido ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti. 1g Ecco, un giorno di tenebre e di caligine! Tribolazione e angustia, afflizione e grandi sconvolgimenti sulla terra! 1h Tutta la nazione dei giusti rimase sconvolta: essi, temendo la propria rovina, si prepararono a morire e levarono a Dio il loro grido. 1i Ma dal loro grido, come da una piccola fonte, sorse un grande fiume con acque abbondanti.  1k Apparvero la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi.  1l Mardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e quello che Dio aveva deciso di fare; in cuor suo continuava a ripensarvi fino a notte, cercando di comprenderlo in ogni suo particolare.  1m Mardocheo alloggiava alla corte con Gabatà e Tarra, i due eunuchi del re che custodivano la corte. 1n Intese i loro ragionamenti, indagò sui loro disegni e venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Artaserse. Allora ne avvertì il re. 1o Il re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono tolti di mezzo.  1p Poi il re fece scrivere questi fatti nelle cronache e anche Mardocheo li mise per iscritto. 1q Il re costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose.  1r Ma vi era anche Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, che era molto stimato presso il re e cercò il modo di fare del male a Mardocheo e al suo popolo, per questa faccenda che riguardava i due eunuchi del re.  

Est 1, 5: 5 quando si compirono i giorni delle nozze, il re fece un banchetto per i rappresentanti delle nazioni che si trovavano nella città, per sei giorni, nella sala della reggia. 

Est 1, 10-12: 10 Il settimo giorno il re, euforico per il vino, ordinò ad Aman, Bazan, Tarra, Borazè, Zatoltà, Abatazà, Tarabà, i sette eunuchi che erano al servizio del re Artaserse, 11 di far venire davanti a lui la regina per intronizzarla, ponendole sul capo il diadema, e per mostrare ai prìncipi e alle nazioni la sua bellezza: era infatti molto bella. 12 Ma la regina Vasti rifiutò di andare con gli eunuchi. Il re ne fu addolorato e irritato 

Est 2, 1-2: 1 Dopo questi fatti, l’ira del re si placò ed egli non si ricordò più di Vasti, avendo presente quello che lei aveva detto e come egli l’aveva ormai condannata.  2 Dissero allora i servi del re: «Si cerchino per il re fanciulle incorrotte e belle. 

Est 2, 15-18: 15 Quando per Ester, figlia di Aminadàb, fratello del padre di Mardocheo, si compì il tempo di entrare dal re, ella nulla tralasciò di quello che le aveva ordinato l’eunuco, il custode delle donne; Ester infatti trovava grazia presso tutti quelli che la vedevano. 16 Ester entrò dal re Artaserse nel dodicesimo mese, chiamato Adar, l’anno settimo del suo regno. 17 Il re si innamorò di Ester: ella trovò grazia più di tutte le fanciulle e perciò egli pose su di lei la corona regale. 18 Poi il re fece un banchetto per tutti i suoi amici e i potenti per sette giorni, volendo solennizzare così le nozze di Ester; condonò pure i debiti a tutti quelli che erano sotto il suo dominio.  

Vangelo

Lc 1, 26-38: 26 Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».  29 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30 L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  34 Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35 Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.  

Lectio unificata